Fonti aperte hanno riportato che il 19 giugno a Napoli un’ambulanza è stata assaltata da alcuni giovani armati di spranghe e uno di pistola, che volevano aggredire due persone ferite che erano all’interno. La situazione non è degenerata grazie all’autista del mezzo di soccorso che, nel vedere il soggetto armato che stava per infilare la pistola all’interno del finestrino del portellone laterale, ha accelerato e seminato alcuni scooter che lo inseguivano per rifugiarsi all’interno dell’ospedale Cardarelli. La situazione poteva portare a tragiche conseguenze: oltre a colpire qualcuno, un proiettile avrebbe potuto raggiungere la bombola d’ossigeno all’interno del mezzo e provocarne l’esplosione.
Non essendo il primo caso di assalto a un mezzo di soccorso sanitario e dei suoi occupanti, si rende necessaria la predisposizione e l’adozione di specifiche linee guida e una formazione studiata ad hoc. L’emergenza extraospedaliera possiede infatti delle peculiarità, tra cui l'uscire in ambienti a rischio per prestare soccorso a criminali o a vittime di criminali con gli autori del crimine che possono trovarsi ancora sul luogo dell’intervento. Spesso i soccorritori giungono sulla scena del crimine prima delle Forze di Polizia con il rischio che i criminali possano trovarsi lì armati. Altre volte, invece, devono intervenire in situazioni di disordine pubblico o di scontri tra tifoserie.
Premesso che la salute del paziente ha la priorità, i soccorritori dovrebbero anche conoscere le procedure per cercare di inquinare il meno possibile la scena di un crimine, così da non rendere vano o comunque difficoltoso il successivo sopralluogo del personale di Polizia deputato alla raccolta e all’analisi scientifica. La Polizia Scientifica svolge una funzione essenziale per la ricostruzione dei fatti, ossia la fissazione dello stato dei luoghi, la ricerca, la rilevazione e l’acquisizione di tracce e cose pertinenti a un evento criminoso.
In qualità di Presidente del Centro per l’Educazione all’Autoprotezione e Soccorso (CEAS), nel 2017 ho organizzato il corso formativo intitolato “La sicurezza del soccorritore da azioni criminali e terroristiche”, a cui hanno partecipato una settantina di volontari, perché i soccorritori devono essere in grado di identificare e affrontare i rischi di security, dopo aver valutato la consistenza della minaccia e della vulnerabilità, specialmente nel caso in cui la prevenzione non sia stata sufficiente. Devono essere formati su adeguati modelli comportamentali in caso di manifestazioni violente di massa, minacce o aggressioni da parte di soggetti armati, rinvenimenti di ordigni esplosivi, attentati e prese di ostaggi. Devono conoscere le reazioni psicologiche del soccorritore di fronte a tali eventi e il sostegno psicologico cui ricorrere a valle di un agire violento.